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La Giornata della Memoria: Caravan Orkestar ricorda in musica

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Il 27 gennaio 1945 veniva liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Vogliamo ricordare questo pezzo di storia, che ormai sembra tanto lontano ma ancora troppo vicino a noi e al nostro vissuto. In dispArte ci ha invitato a ricordare insieme, con letture e musica, per una serata che vuole essere un momento di memoria collettiva e di sereno viaggio nelle sonorità, lo spirito delle popolazioni e le etnie vittime della brutalità nazista.

 


da Radu Mihăileanu, Train de vie, 1998

 

Rom. Se il razzismo nei confronti degli ebrei era intriso di odio virulento, il sentimento riservato alle popolazioni in condizioni di nomadismo era di totale rifiuto: erano considerati cittadini di “seconda classe” sia per il loro comportamento ritenuto asociale e per le attività “non tedesche” da essi praticate.

 

“Sporchi gitani rubagalline”. Le autorità e soprattutto le amministrazioni municipali si limitavano ad espellerli o ad alloggiare i vari gruppi in luoghi ad essi appositamente designati. Soluzioni che non soddisfacevano gli alti livelli del regime.

 

Nel 1938 Himmler, applicò loro una classificazione “razziale” piuttosto che sociale inserendo i rom nella categoria degli Untermenschen: i sottouomini. La progressiva persecuzione fu favorita dal fatto che essi erano già vittime di razzismo nella grande maggioranza di stati europei.

 

I campi che ospitavano i rom erano chiamati “campi di famiglia”, perché l’importanza dei fanciulli e dei gruppi famigliari nella cultura rom è tale che ogni tentativo di separare le famiglie avrebbe incontrato una istantanea e violenta resistenza. Ai rom venne accordato così il triste privilegio, negato agli ebrei, di andare nelle camere a gas en famille.

 

Il 27 gennaio 2016 vi aspettiamo in via Madonna della Neve, nel locale InDisparte, ingresso € 5,00. Potremmo dilungarci su ogni genere di macabro dettaglio di cosa è stato fatto o non fatto, ma preferiamo lasciar parlare la musica e lo spirito di essa. Per saperne di più: clicca qui o qui